CSI per il Mondo

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La medaglia della vita

08/08/2016

Ho cominciato a giocare a basket a 8 anni e non ho più smesso...

Per un po' é stato proprio tutto il mio mondo: allenamenti tutti i giorni, partite su partite, trasferte lunghissime in giro per l'Italia, impegno, fatica, rinunce, speranze...

A 8 anni guardi i tuoi campioni alla TV e li imiti; a 14 sogni di fare del tuo sport la tua vita, di arrivare in nazionale per onorare come sai fare tu il tuo Paese, di partecipare ad un' olimpiade, di cantare l'inno da un podio. E intanto le olimpiadi le guardi alla TV, tra una tripla e una schiacciata, un'ultima stoccata, una pagaiata vincente, la volata a 200 metri dal traguardo, una bracciata che fa la differenza, la perfezione in un tuffo, quei 42 km infiniti fatti di fatica e onore, un battito di ciglia per i 100 metri più veloci di sempre. Non importa che non sia basket...perché lo spirito dello sport ce l'hai dentro e quei 5 cerchi nel cuore.

A 24 anni capisci che nn se ne fa più niente: il sogno della nazionale, della maglia da onorare non si realizzerà mai.

Qualche anno dopo capita questa occasione, ti piomba proprio addosso e non ti lascia più: CSI per il mondo e quei palloni, quei sogni da esportare che ti regalano infiniti sorrisi, infinita gioia e soddisfazione e una mission pesante da veicolare perché "lo sport é valore, educazione, speranza, salvezza, unità, uguaglianza" e così forte, così potente non c'è nient'altro. Capisci una cosa: che la tua medaglia l'hai vinta così e non é fatta né di oro, né di argento , né di bronzo ma di qualcosa di molto molto più bello: di abbracci dopo un canestro segnato su un improvvisato campo da basket in Camerun, di braccia al cielo per un goal meritato sotto un afoso sole haitiano, di corse all'impazzata dopo una meta raggiunta ai piedi di una montagna albanese, di urla di gioia, festeggiamenti, allegria che fanno il giro del mondo.

A 36 anni ti succede di essere a Rio durante le olimpiadi perché‪#‎CSIperilMondo‬ é arrivato fin qui,
adesso: ci metti qualche giorno a capire davvero che un altro sogno si sta realizzando. Casa Italia, i tuoi campioni, il clima olimpico, qualche gara da andare a vedere, le bandiere dell'Italia che ogni tanto vedi sventolare e tanto orgoglio...

Il tempo di capacitarti e ti trovi seduta al Maracanà: cerimonia di apertura. Tutti fanno foto a tutti, bandiere sventolate nel cielo di Rio al passaggio della delegazione del proprio Paese, persone provenienti da ogni parte del mondo mescolata insieme, due bambini neozelandesi che saltano sui sedili urlando il nome della propria nazione e tutt'intorno gente di almeno 10 nazionalità diverse che li incitano e li sostengono, canti, balli, fuochi d'artificio, atleti che si fotografano insieme, la fiaccola olimpica che illumina il cielo....

Ho sentito davvero attraversarmi la pelle quel famoso spirito olimpico tanto celebrato e osannato che va oltre tutto e tutti, più forte di ogni guerra, più convincente del colore della pelle e del credo religioso, che unisce anche nella diversità e che riduce le distanze. Quello stadio ieri sera era potenza positiva allo stato puro...la potenza dello sport.

Due sogni realizzati: le mie medaglie le ho vinte e un inno fatto di urla di gioia l'ho sentito risuonare nelle mie orecchie tante volte; un'olimpiade vista e vissuta con una maglia "pesante", quella di di CSI per il mondo...cosa voglio di più?!

Vorrei replicare l'inaugurazione dei giochi olimpici...vorrei quella forza, quello spirito, quella potenza positiva ogni giorno, ora, minuto e secondo in tutto il Brasile fino ad arrivare in Camerun, passando per Haiti, volando in Albania, attraversando il Kenya e il Congo, macinando velocemente kilometri per arrivare in Rep. Centrafricana e piombare dal cielo in ogni angolo della Terra...perché é quello spirito che può cambiare il mondo!!!!

Valentina Piazza

 

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