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Cosa vuol dire "missione"

17/08/2016

Se c'è qualcosa che mi è parso chiaro in questo viaggio, più che in ogni altro, è che la missione è mettersi al servizio. Nulla di più, nulla di meno. Qualche volta è difficile scorgere il senso del servizio. 
Qualche volta la fatica si fa invisibile. Qualche volta la fatica è quel fastidio, quel rumore di sottofondo che avverti la sera, prima di addormentarti, che ti costringe a farti tante domande. 
All'improvviso però arriva un momento in cui tutto sembra avere un senso: e così da qualche giorno siamo ospiti di padre Nixon, in alcune stanzette un po' troppo umide, coi nostri materassi sul pavimento...al posto giusto. Su quest'isola il tempo sembra essersi fermato: non ci sono auto, solo biciclette e risciò, la gente cammina per strada, tutti ci salutano e ci sorridono.. l'accoglienza si respira in ogni momento. 
La mattina camminiamo lungo la costa dell'isola e raggiungiamo la scuola elementare. Su un campetto immerso nel verde del giardino, tra enormi sassi e canne di bambù. Qui facciamo attività e sport con i bambini della scuola. 
L'entusiasmo delle maestre, che si aggiunge a quello dei bambini, è sorprendente! Giocano con noi, incitano i bimbi, si divertono come matte.. "i bambini non fanno sport" ci dicono. Ci spiegano che a scuola purtroppo non hanno insegnanti di ginnastica, anche se ne vorrebbero tanto uno. 
Basta il loro entusiasmo a convincerci che la nostra presenza, qui, non è casuale.
Mettersi al servizio, ancora una volta, dove siamo chiamati a farlo: forse la missione è tutta qui!


Giulia Stefanelli

 

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