Le missioni riprendono dal Camerun
03/09/24
Si è chiusa poco più di dieci giorni fa la missione in Camerun che ha sancito il ritorno operativo sul campo dopo il periodo di Covid e post covid che imponeva restrizioni soprattutto in paesi con evidenti fragilità sanitarie. Il rientro è stato entusiasmante così come lo era stata la chiusura. «Non possiamo che essere soddisfatti del lavoro fatto nei quartieri in cui abbiamo concentrato le nostre attività: Mvog-Ada, Essos Nord e Essos Sud -ha spiegato Valentina Piazza, responsabile del progetto- A Mvog –Ada ormai siamo di casa, è dalla prima missione in Camerun del 2015 che ci lavoriamo ed è stato un po' uno dei “posti del cuore” che hanno caratterizzato questi anni di missione. Sin dalla prima volta che abbiamo visto quel campo da calcio in terra rossa, abbiamo subito pensato che doveva essere uno dei luoghi in cui attivare il progetto».
E così anche per questo 2024 i nostri volontari sono entrati nuovamente in luoghi inimmaginabili e precari, in baraccopoli dove sono stipate in condizioni inumane migliaia di persone, in vicoli e cunicoli dove le fogne a cielo aperto diventano l’unica fonte di acqua cui i bimbi possono attingere, tra strade spesso travolte da temporali e coperture di lamiere che fungono da case. «Da qua sotto, le teste dei bambini spuntano una dopo l’altra verso l’alto, verso il campo in terra rossa, un “respiro”, un po' d’aria fresca dalla quotidianità della baraccopoli» ha spiegato Valentina.
La missione si è poi spostata ad Essos, un’esperienza nuova dove CSI per il Mondo non era ancora giunto e dove ha portato nuova attività e linfa per la vita dei più piccoli. «La situazione ambientale era diversa e migliore rispetto al contesto di mvog-Ada, sebbene le condizioni igienico sanitarie fossero tremende -ha continuato Valentina- Abbiamo coinvolto tutti i bambini in uno spiazzo sufficientemente grande per organizzare le attività, ma al termine della giornata era sconcertante vedere bimbi piccoli doversi allontanare prima della fine dei giochi per andare a lavorare o occuparsi dei fratelli».
Oltre all’attività pratica, la missione ha portato avanti parallelamente i canali istituzionali politici e quelli dei percorsi formativi. Valentina Piazza e Massimo Achini presidente di CSI Milano, hanno incontrato i vescovi di Mbalmayo e Obala per un progetto a lungo termine che coinvolga le 7 diocesi dell’area di Yaoundé. Importante anche l’incontro con l’ambasciatore italiano in Camerun, Filippo Scamacca, che ha assicurato pieno appoggio alla progettualità di CSI per il Mondo.
«Sul fronte formazione è stato fatto un passettino avanti -ha proseguito Piazza- Abbiamo tenuto un corso misto, a cui hanno partecipato preti, seminaristi ma anche giovani impegnati nelle parrocchie. È la prima volta, ma non l’ultima, che coinvolgiamo i preti. Nell’ottica di proporre uno sport educativo su modello italiano che si sviluppa in parrocchia, è fondamentale che i primi promotori siano proprio i preti e i seminaristi che lo diventeranno».
Per la prossima estate sono già a calendario percorsi formativi nella diocesi di Obala, Bafia e Mbalmayo. «Un esempio concreto di come il prete di una piccola parrocchia possa fare davvero tanto per i suoi giovani attraverso lo sport, è quello dell’Abbè Pierre Marie, della parrocchia di Ntui. Nel lontano 2015 era il prete del piccolo villaggio di De Kon Yambetta, e in quel caso, come quest’anno, era stata per tutti un’esperienza di vita incredibile. Tanto ha fatto allora con lo sport diffondendo una cultura sportiva tra adulti e bambini, tanto sta facendo a Ntui».
Insomma, tante carne al fuoco in queste tre settimane tra attività ordinaria nei quartieri e incontri istituzionali, ma altrettanta da mettere nei prossimi mesi: la promessa di un primo ritorno per Pasqua coi dirigenti delle nostre società sportive gemellate, lo sviluppo del progetto con le 7 diocesi del territorio di yaoundè, una missione nel mese di agosto per fare formazione e attività nei quartieri «E poi chissà -ha concluso Valentina- siamo sempre pronti a fare cose belle!»
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